Il pnrr e la malattia del diabete
Cosa dobbiamo aspettarci dai fondi del pnrr per la malattia del diabete?
Una domanda che spesso si pongono i malati diabetici, medici che cercano rimedi alla malattia, ed enti è proprio quello su quali sono le reali opportunità che il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) può garantire per rendere più equo l’accesso alle cure del diabete, accesso che purtroppo risulta essere disomogeneo sul territorio nazionale.
Negli anni diversi governi hanno tagliato e modificato i finanziamenti al reparto sanitario, ce ne siamo accorti se ce ne fosse ragione durante l’ esperienza della pandemia da coronavirus (COVID-19) che ha portato alla luce una serie di alcune criticità del sistema sanitario, che ha portato alla riduzione dei volumi di attività diagnostica e all’assistenza dei pazienti con diabete.
Nello specifico possiamo evidenziare:
- solamente il 30% delle persone con diabete in Italia riceve una assistenza specialistica, con la consulenza specifica di dietisti che porti all’ accesso a dei percorsi di educazione terapeutica;
- vi sono differenze nell’assistenza tra le varie regioni;
- l’assistenza fornita dagli specialisti al malato diabetico risulta non essere completa e incisiva che porta all’isolamento dello stesso.
Bisogna seriamente pensare che l’aumento di patologie croniche come il diabete, con il paziente che lamenta vulnerabilità e fragilità, obbliga a tutti a ripensare il rapporto che lega l’ assistito, lo specialista e il territorio, migliorando le strutture esistenti e informatizzandole per ottenere una cura più efficiente del diabete.
Le complicanze buracratiche e amministrative hanno portato ad un rallentamento e difficoltà alle cure, che devono essere assolutamente accelerate per curare le complicanze della malattia.
Il presidente uscente della SID, prof. Agostino Consoli ha dichiarato che vi sono delle proposte che portano alla valorizzazione dell’assistenza alle persone con diabete:
- Bisogna investire necessariamente in nuove risorse, ma partendo da un utilizzo più efficace delle risorse esistenti.
- Bisogna potenziare i centri che garantiscono una alta professionalità e confluire tutti gli operatori di un territorio dediti all’assistenza al diabete.
- Gli operatori bisogna che in questi centri, per supportare il malato diabetico trovino tutto ciò che è necessario per la cura partendo da un efficace screening delle complicanze diabetiche, prestando attenzione alla loro opera (magari con opportuna turnazione ed organizzazione) presso ambulatori ritenuti più periferici e più vicini al domicilio del paziente.
- Collaborando e integrandosi con i Medici di Medicina Generale che si possono avvalere delle esistenti reti informatiche per le comunicazioni e la condivisione dei dati.”